Andrà tutto bene

Superata la fase critica del lockdown quando cambierà davvero il nostro atteggiamento? Dobbiamo tornare ad essere umani per rimanere noi stessi

Andrà tutto bene, così iniziano il più delle volte tutte le discussioni che parlano di futuro. Un futuro incerto e sempre meno roseo. In attesa che la società politica faccia scelte coraggiose e la ricerca scientifica trovi il vaccino ci sentiamo dire che Andrà tutto bene.

Nella locuzione sembra che gran parte della società civile si sia arresa ad un inevitabile cambio di paradigma della nostra vita. Viviamo in una bolla di insicurezze pronta ad esplodere e farci cadere in un oblio cupo e pieno di incubi.

Mancano le figure in grado di trasmettere fiducia e visione del futuro. Manca la preparazione e la professionalità per gestire una crisi che l’umanità, in passato, ha già vissuto. Questa crisi, senza ombra di dubbio, ha fatto adagiare molte persone ed il rischio concreto è quello di vivere passivamente tutto.

Anche alla frase Nulla sarà più come prima aziende e persone si stanno abituando senza combatterla. Viene ripetuta in qualsiasi notiziario o approfondimento televisivo, viene ripetuta dai tavoli tecnici, viene ripetuta dalle autorità e man mano tutto il mercato si sta assuefacendo a questa richiesta.

La rivoluzione digitale che le aziende e persone hanno sperimentato è un iniziazione allo smart working e allo smart studyign. Alcuni l’utilizzo di piattaforme come Zoom, Skype o Google Meet l’hanno fatto passare davvero come parte di una rivoluzione digitale. Nella realtà dei fatti il digitale su di noi ha avuto un effetto di schiavizzazione del nostro essere.

Al posto di dire Andrà tutto bene o Niente sarà più come prima sforziamoci di ricordare che siamo Umani e che dobbiamo tornare ad esserlo quanto prima.

simone stricelli

10 aprile 1989, queste sono le uniche formalità. Nasco come creativo tra i banchi di scuola. Un po' per spirito di evasione, un po' per indole. Dopo aver terminato il liceo classico ho partecipato agli Open Course del MIT dove ho appreso le basi del marketing strategico e del brand manager declinate sul settore digitale. A 18 anni ho incominciato a lavorare come brand consultant per diverse agenzie europee. Da allora non ho mai smesso. Per sei anni ho lavorato come brand strategy per alcuni marchi leader del loro settore locali ed internazionali. Da allora non ho mai smesso di creare e nel 2012 ho fondato la mia agenzia. Ogni giorno lavoro per aiutare le aziende a dialogare con i bisogni del pubblico

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